Il premier italiano e l’attualità di Ponzio Pilato

La decisione di non votare la risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvata da 120 paesi ed a favore della tregua e della pace nella striscia di Gaza pone indifferibili temi giuridici ed etici al Governo italiano.

https://www.ilsole24ore.com/art/risoluzione-onu-tregua-umanitaria-gaza-chi-ha-votato-l-italia-l-astensione-AFU2TiQB

I motivi di questo atteggiamento sarebbero, secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che l’Italia ha deciso di non votare la risoluzione Onu sulla tregua perché non c’era alcun riferimento di condanna a quanto commesso da Hamas lo scorso 7 ottobre e al diritto di Israele di difendersi. Tale assenza «non rendevano equilibrata la risoluzione. Israele ha subito un attacco durissimo, sono stati sgozzati e decapitati neonati, compiuti crimini orribili contro la popolazione civile israeliana e questo non era ben sottolineato», le parole di Tajani come riportato qui:

https://www.money.it/perche-italia-non-ha-votato-risoluzione-onu-tregua-gaza

Dalle dichiarazioni del Ministro sopra citate constatiamo che l’Italia ed il Governo italiano hanno deciso una questione così importante attenendosi ad una notizia ritenuta falsa (fake news) dalla loro stessa censura https://www.true-news.it/primo-piano/bambini-decapitati-fact-checking?fbclid=IwAR2x1rWyS6PAxHBAdHNcRIQ8TJ-9F-oEHKuIfTSIJCUyrxEO6bcD35DDOio

Tutto ciò, pone serie questioni di incompatibilità di questa decisione con la Costituzione che all’art. 10 prevede che l’ordinamento italiano si conformi alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute e all’art.11 impone di ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Nessun parlamentare italiano per quanto risulta alla nostra associazione ha posto in Parlamento questa semplice questione: come sia possibile che un Governo italiano, a fronte di una aggressione militare di uno Stato contro un territorio libero e di un reiterato uso massiccio di bombardamenti sulla popolazione civile, abbia deciso di astenersi, approvando di fatto l’uso della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, fatto vietato dalla Costituzione.

Il problema non è in questo caso di opinioni ma è oggi puramente giuridico, dato che l’Assemblea Generale dell’ONU ha poi approvato la risoluzione contro Israele intitolata non a caso  «Azioni illegali di Israele nella Gerusalemme Est occupata e nei Territori palestinesi occupati».

Abbiamo perciò due violazioni in essere della Costituzione italiana da parte del Governo in carica: a) il mancato adeguamento alle norme di diritto internazionale che, a questo punto, con l’avvenuta approvazione della risoluzione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sanciscono l’illegalità del comportamento in corso comportamento che l’Italia con il suo comportamento di fatto omissivo non impedendo cagiona; b) la mancata condanna della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali che il nostro ministro degli esteri ha condizionato ad una notizia che si è rivelata falsa.

La forzatura di tali comportamenti sotto il profilo giuridico ed etico non può passare inosservata ed impone a chiunque non abbia un pregiudizio di chiedere ai parlamentari eletti che sollecitino un chiarimento in aula del Presidente del Consiglio italiano.

L’Italia e gli italiani hanno il diritto di sapere da che parte stanno se dalla parte degli aggressori o degli aggrediti.

Lascia un commento