Oltre un secolo di tornadi sospetti

Fin dalla nascita lo Stato italiano è stato al centro di naufragi curiosamente tempestivi, di cui nessuna indagine ha poi chiarito la natura.

Si cominciò con il naufragio dell’Ercole ¹ quando la contabilità dei mille che Ippolito Nievo stava portando a Torino sparì misteriosamente insieme al povero postino che affondò con il piroscafo in un temporale, fortunale rivelatosi quanto mai opportuno per… “gli inglesi e la massoneria londinese, che avrebbero volentieri fatto a meno di figurare come finanziatori di un’aggressione ad uno stato sovrano”.

Ci racconta “Torino Cronaca” del 27.02.2022, nella nota allegata, che: “Il 4 marzo 1861, nelle acque al largo dell’isola di Capri, un piroscafo colava a picco. Era l’Ercole, a bordo del quale c’erano 12 uomini dell’equipaggio e 60 passeggeri; tra essi, uno scrittore, patriota e garibaldino di fama, Ippolito Nievo. In quanto uomo di fiducia di Garibaldi, il colonnello Nievo era diventato il tesoriere dei Mille. Si disse che l’Ercole affondò per una violenta mareggiata… . Di certo, dice “Torino Cronaca”: “fu una doppia sciagura: perché insieme al decrepito Ercole e insieme alle 72 persone che aveva a bordo, scomparvero tra i flutti anche i registri e i libri contabili della spedizione dei Mille. Tutte le pezze d’appoggio, i conti, gli incartamenti. Tutto. Della spedizione di Garibaldi non si salvò un unico foglio che giustificasse l’operato del “dittatore””. Curiosamente, aggiunge l’articolo, Nievo non si trovava su quella nave per un viaggio di piacere: sorprenderà sapere che era diretto a Napoli proprio per consegnare i conti della spedizione, poiché l’ala conservatrice del parlamento subalpino continuava a pressare il governo per capire cosa si celava dietro la spedizione dei Mille e aveva chiesto di visionare quei conti. L’intendente generale Giovanni Acerbi scrisse a Garibaldi affinché inviasse a Torino i documenti che giustificassero i passivi ma soprattutto gli attivi della missione nel Sud: a quanto ammontavano i beni sequestrati, incamerati e (con tutta probabilità) intascati dai garibaldini? E chi aveva finanziato la missione in Sicilia? Non si poteva certamente mostrare le pezze che avrebbero potuto rivelare l’ingente finanziamento proveniente dalle banche inglesi e dalla massoneria. Nulla di ciò permise un dibattito politico sul caso, perché finì tutto sul fondo del Tirreno, insieme alla vita di 72 persone”.

Il tornado o il temporale sono evidentemente, da sempre, una modalità di cancellare tracce, tracciati e traccianti attribuendo alle bizzarrie del tempo ben più umane e poco casuali azioni militari.

Guarda caso, dopo oltre cento sessanta anni dall’Unità d’Italia, ecco altri due naufragi del tempo biricchino² che leva le castagne dal fuoco anche oggi senza distinzioni tra laghi e mari, isole e terraferma. Ecco che il 28 maggio del 2023 un altro evento meteo monellaccio causa il naufragio dell’imbarcazione ‘Gooduria’ che si inabissò per 16 metri: i morti furono 4, era una barca piena di barbe finte italiane ed israeliane e chissà di quali altri paesi: il tempo birichino gioca dunque spesso con i servizi segreti, già, sarà un caso fortuito dicono.

Ma siccome il giochino della tempesta piace a Poseidone ecco che affonda la nave a vela Bayesian, con 10 membri dell’equipaggio e 12 passeggeri³, era una delle navi più sicure del mondo; ed anche qui non è una barchetta di turisti qualsiasi ma, nientemeno, quella che vedeva a bordo quello che viene definito il Bill Gates inglese.

Guarda caso, Mr. Myke Lynch⁴ magari avrebbe potuto raccontare qualcosa d’interessante chissà, dopo l’assoluzione dal processo che lo aveva visto coinvolto contro una delle maggiori fornitrici della difesa statunitense, avvenuta a Giugno 2024.

Ma si sa il meteo birichino è sempre un po’ marino ed allora anche questa volta pluff nulla si saprà: forse sarebbe meglio consigliare il treno a tutti questi scomodi vacanzieri.