NEUROTECNOLOGIE UNA PROSPETTIVA DA GOVERNARE ORA

Si è tenuto al quartier generale dell’UNESCO a Parigi dal 26 al 30 agosto 2024 il secondo Meeting of the AHEG, il Gruppo di esperti creato ad hoc per l’elaborazione di una prima bozza della Raccomandazione sull’etica delle neurotecnologie.

Cosa è l’UNESCO?

E’ l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in francese L’Organisation des Nations unies pour l’éducation, la science et la culture; in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCOAFI/uˈnɛsko/ o /uˈnesko/) è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite.

E’ facile capire che il documento redatto dall’UNESCO che speriamo di seguito di poter pubblicare, non appena lo avremo disponibile, rappresenta un evento epocale, essendo il primo tentativo veramente internazionale di uniformare a livello mondiale gli standard (presuntamente) etici delle neurotecnologie.

Cosa sono le neurotecnologie?

Secondo Wikipedia “la neurotecnologia comprende qualsiasi metodo o dispositivo elettronico che si interfaccia con il sistema nervoso per monitorare o modulare l’attività neurale.

Gli obiettivi di progettazione comuni per le neurotecnologie includono l’utilizzo di letture dell’attività neurale per controllare dispositivi esterni come le neuroprotesi, l’alterazione dell’attività neurale tramite la neuromodulazione per riparare o normalizzare la funzione colpita da disturbi neurologici, o aumentare le capacità cognitive. Oltre ai loro usi terapeutici o commerciali, le neurotecnologie costituiscono anche potenti strumenti di ricerca per far avanzare le conoscenze fondamentali delle neuroscienze

Alcuni esempi di neurotecnologie includono la stimolazione cerebrale profonda, la fotostimolazione basata sull’optogenetica e la fotofarmacologia, la stimolazione magnetica transcranica e le interfacce cervello-computer, come gli impianti cocleari e gli impianti retinici”.

Quindi in questi ultimi cinque giorni si è deciso, in soldoni, fin dove potrà spingersi l’intervento della tecnologia sul cervello umano.

Per quali finalità sarà eticamente sostenibile ammettere simili forme di ingerenza.

Come asseritamente siano da bilanciare le inedite opportunità curative con i potenziali risvolti economici in gioco (cfr. ad esempio https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/neurotecnologie-il-futuro-e-gia-qui-limpatto-sui-diritti-e-la-dimensione-etica-della-tecnica/ ).

Il documento discusso oggi a Parigi in sede UNESCO ha sdoganato molte cose buone e meno buone.

Noi abbiamo voluto esserci e fornire la nostra interpretazione di quale sia il cardine su cui deve ruotare la difesa dei diritti umani e della dignità della persona umana.

Non so se la bozza approvata dagli esperti cambierà la storia ma, certo, quanto avvenuto oggi a Parigi presso gli UNESCO Headquarters, è l’evento più importante e meno conosciuto dell’era post moderna con cui tutti dovremo, prima o poi, fare i conti nella nostra vita.

Nel ringraziare tutti i partecipanti per le preziose competenze messe a disposizione della collettività, e per la delicatezza e importanza del lavoro svolto, ALU li ha invitati gentilmente anche ad analizzare approfonditamente tutti gli aspetti della promozione della parità di accesso alle neurotecnologie.
Abbiamo precisato che, a nostro avviso, la fruizione delle neurotecnologie, per essere rispettosa della dignità umana, dovrebbe necessariamente essere consensuale, informata e, soprattutto, facoltativa: cosa quest’ultima che può implicare anche il rifiuto totale di utilizzo delle stesse, in qualsiasi forma (più e meno invasiva) vengano proposte e quale che sia lo scopo (terapeutico, ludico, lavorativo, ecc) per cui sono state progettate.
Questo invito alla prudenza non è solo stato improntato all’etica dell’autodeterminazione individuale che caratterizza ALU dalla sua fondazione, ma scaturisce anche dalla consapevolezza anche che l’attuale limitata conoscenza di quel meraviglioso organo che è il cervello umano implica inevitabilmente anche una limitata prevedibilità delle conseguenze a medio e lungo termine delle interazioni tra lo stesso e le più avanzate neurotecnologie.
Riteniamo che questo dato di fatto potrebbe, in molte circostanze, rendere “non sufficientemente informato” il consenso del potenziale fruitore delle neurotecnologie e, fatta eccezione per alcuni casi clinici di eccezionale gravità, rendere incerta e difficoltosa la valutazione del personale rapporto costi-benefici a medio e lungo termine.
Abbiamo auspicato, pertanto, un impegno del Gruppo di esperti UNESCO, creato ad hoc per l’elaborazione di una prima bozza della Raccomandazione sull’etica delle neurotecnologie, a prevenire e condannare la discriminazione verso le persone che non desiderassero utilizzare le neurotecnologie.

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