Intervento del Presidente, Dr. Cesare Scolari, al Convegno ALU (12/04/2021)

Pubblichiamo di seguito il testo dell’intervento introduttivo del Dr. Cesare Scolari, Presidente di ALU, al convegno “Dall’Habeas corpus all’Habeas mentem. Per una tutela completa dei diritti umani”:

Dall’Habeas Corpus all’Habeas mentem. Per una tutela completa dei diritti umani

a) Saluti, ringraziamenti e presentazione ALU

ALU è una associazione con sede qui in Svizzera, paese di lunga tradizione umanitaria e di difesa sia dei diritti umani che di chi li difende. Scopo principale della nostra associazione è appunto quello di «difendere, promuovere, documentare, e sostenere i Diritti Umani a livello internazionale, contribuendo, fra l’altro, alla diffusione e realizzazione delle dichiarazioni internazionali in materia». Questi obiettivi sono evidentemente perseguiti in più modi; questo convegno ne rappresenta una modalità. Altra modalità che molti avranno sicuramente già potuto apprezzare, molto concreta, è ad esempio la possibilità di usufruire di strumenti giuridici, come la diffida da inoltrare ai datori di lavoro o agli Ordini professionali che intendessero rendere obbligatoria la vaccinazione contro il Covid-19. Per conoscere meglio la nostra associazione il modo migliore è comunque quello di entrare nel nostro sito, che vi invito a visitare.

b) Introduzione

La nostra Associazione è rivolta a tutti, anche ai non specialisti. Io stesso non essendo giurista e non conoscendo il diritto nei dettagli, mi stavo proprio chiedendo come introdurre al meglio questo evento con sì illustri partecipanti. Ebbene, vorrei ribadire alcuni concetti ed esprimere alcune mie opinioni e convinzioni sui diritti umani e sui tempi che viviamo, accessibili a tutti coloro che dispongono di un minimo di buonsenso.

Parto quindi dal presupposto che molte persone, ovviamente e purtroppo non tutte, hanno un senso quasi innato, almeno nella sua forma più semplice e concreta, del bene e del male.

E così, io come molte persone cerco di svolgere il mio lavoro e le varie attività che mi vedono coinvolto, onestamente e secondo coscienza. Ma affinché questa mia “coscienza” non sia un semplice sussulto del mio egoismo è importante, direi doveroso, che ognuno si prenda il tempo per indagare e riflettere un momento, facendo riferimento a diverse fonti – ovviamente per quanto possibile ad ognuno – affinché la nostra «coscienza» possa essere il risultato di una nostra piena e consapevole adesione alla Verità.

La Verità. Quid est veritas? si chiedeva Pilato.

In realtà gli aveva già parzialmente risposto Aristotele affermando che la verità è «dire di ciò che è che è, o di ciò che non è che non è». Il vero e il falso non sono quindi nelle cose, ma solo nel nostro pensiero. Altrimenti detto, con le parole di San Tommaso, che pure riprende Aristotele, possiamo dire che la Verità è qualcosa che appartiene essenzialmente e primariamente all’intelligenza: essa designa il rapporto di adeguazione o corrispondenza che l’intelletto ha nei confronti dell’essere di una cosa.

Pregnante è al riguardo l’aneddoto, vero o falso che sia, attribuito a San Tommaso che si diceva ponesse sulla sua cattedra, all’inizio delle sue lezioni, una mela sostenendo che quella era una mela, e invitando al contempo ad uscire dall’aula coloro che non fossero d’accordo con questa sua affermazione.

Potremmo discutere a lungo sulle tante filosofie che contraddicono queste tesi. Io rimango convinto e inflessibile: non vivo in un sogno o in un incubo. Io vivo concretamente e con i miei sensi posso indagare sulle realtà circostanti. In questo senso la mela di San Tommaso, è un invito ad adeguare concretamente, ora, qui, davanti a questo schermo, l’intelligenza di noi tutti alla realtà delle cose.

Se non siamo d’accordo su fatti reali e concreti come questo, se la nostra intelligenza e il nostro buon senso non arriva a concepire la concretezza delle cose, come possiamo discutere e risolvere problemi ben più importanti ed urgenti? San Tommaso è considerato da molti il filosofo del buon senso e mai come ora si sente la necessità, a tutti i livelli sociali, di tornare a ragionare ed agire secondo un sano buon senso.

Infatti il discorso non si ferma qui. Se non sappiamo cosa sia una mela e ne mettiamo addirittura in discussione l’esistenza, allo steso modo non sappiamo chi sia l’uomo. Ma come facciamo allora a parlare di diritti dell’uomo? Il pericolo è che il nostro parlare abbia come riferimenti solo delle emozioni, mutevoli e contradditorie o magari nemmeno quelle.

Difatti, non so se è solo una mia impressione, ma mi sembra che i veri diritti dell’uomo siano fortemente in pericolo, proprio mentre una forma surrogata del diritto vorrebbe addirittura estendere tali diritti, annacquandone la sostanza, e introducendone di nuovi che tali forse non sono. Penso ad esempio alle leggi che equiparano i primati all’uomo. In Spagna ad esempio si arriva addirittura a sostenere che sia un delitto provocare aborti in un gorilla, mentre i feti umani non godono di simili protezioni! 

Constato pure che nella storia – Solgenitsin ne parlava in riferimento al secolo scorso – più l’uomo si allontana da Dio negando i Suoi diritti e maggiormente vengono calpestati i diritti dell’Uomo. So che questa affermazione può risultare provocatoria, ma in realtà non vuole essere altro che un invito a rimettere al centro delle nostre vite la Verità. Solo combattendo per la Verità potremo vincere.

Proprio per questo motivo nella lotta per la difesa dei diritti dell’uomo, è doveroso combattere per difendere la Verità in sé, e le tante verità che ne conseguono: scientifica, storica, etica, filosofica.

Se parliamo di lotta però, è giusto che noi si conosca anche il nemico. Solo un ingenuo va in guerra senza conoscere il nemico. Orbene a me pare sempre più chiaro che il nemico dei diritti umani e della società umana, é proprio colui e coloro che non apprezzano e stimano la verità. È per questo che l’arma preferita del nemico è la menzogna, la falsità, l’inganno, la propaganda. È per questo che il nemico non trascura il tentativo, sicuramente non inefficace, di neutralizzare la nostra intelligenza con l’ausilio della paura e atti di vero terrorismo psicologico. E i difensori dei diritti umani sanno che a volte si arriva, esauriti tutti gli altri mezzi, anche ad impiegare la forza e la violenza.

Ma più forte di tutto è la mia fiducia nella presenza tra noi di persone forti e coraggiose – e quelle che vi parleranno stasera sono tra queste – che non arretrano davanti ai pericoli e che così facendo saranno gli strumenti, secondo la mia umile opinione, con cui Dio ristabilirà la Verità  tra noi, per noi e con noi.

Grazie.

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