Il diritto all’alimentazione in tempi di capitalismo ultrafinanziario

“I tempi peggiori (come le crisi economiche) danno luogo alle migliori opportunità per chi comprende la necessità di fondamentali riforme economiche (…) – afferma John Williamson, ideologo delle politiche di deregolamentazione finanziaria neoliberista del Consenso di Washington – Ci si dovrà chiedere se, concettualmente, potrebbe avere un senso pensare di provocare una crisi deliberatamente in modo da spaventare tutti ad accettare questi cambiamenti”[1].

Per una piccola percentuale della popolazione mondiale, dunque, le crisi economiche sono tutt’altro che un dramma, tutt’altro che imprevedibili.

Uno dei terreni di battaglia maggiormente sensibili riguarda l’agricoltura e, dunque, la capacità di accesso dei popoli al cibo. Oltre agli eventi meteo anche le nuove tecnologie nel campo dell’ingegneria genetica pongono nuove frontiere per la geopolitica alimentare[2].

Robin Bhar, un analista finanziario, afferma che al Credit Agricole di Londra il conflitto di interessi è talmente acuto che richiede maggior presenza e peso da parte dei regolatori antitrust europei e statunitensi[3]. Alimentazione a agricoltura si sono legate a strutture di potere che hanno generato surplus e deficit produttivi e hanno ristrutturato l’agricoltura indigena in tutto il mondo legandola ad un sistema commerciale internazionale basato sulla monocoltura orientata all’esportazione[4].

In questo modo si è stabilito un nesso inestricabile tra la crisi alimentare mondiale e la speculazione finanziaria nei prodotti agricoli. L’ampiezza della rapida variazione dei prezzi suggerisce che questi movimenti non siano il risultato della normale movimentazione di domanda e offerta. E’ possibile immaginare che la speculazione finanziaria e le attività degli investitori nei futures delle materie prime non regolamentate, siano il fattore principale soggiacente alla rapida crescita dei prezzi per molte materie prime negli ultimi anni[5]. Per il grano +95% solo nella seconda metà del 2010[6]. Secondo gli analisti nel 2007 Goldman Sachs ha indirettamente contribuito alla crisi mondiale del cibo attraverso ingenti speculazioni nei mercati dei derivati provocando un aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari.

Questo ha incrementato la malnutrizione e scatenato rivolte popolari in molti paesi in via di sviluppo[7].

Gli scommettitori della finanza globale non hanno limiti morali o etici. Un pericolo senza precedenti per il mercato non regolamentato delle commodities alimentari dove l’insider trading, ovvero l’acquisto di titoli o derivati su cui si dispone di informazioni privilegiate, è quasi completamente legale[8].

Mai come oggi, il fondamentale diritto all’alimentazione è messo a rischio da discutibili interessi della élite bancaria accusata senza mezzi termini di machiavellica ‘psicopatia finanziaria’ e che, senza alcuna decenza umana, per mezzo di comportamenti cannibali, profanano ogni nozione di diritto umano. Il Ministro per gli Affari Esteri venezuelano Jorge Arreaza è arrivato a parlare di genocidio finanziario durante una conferenza stampa presso le Nazioni Unite a margine di una riunione della Commissione Disarmo nell’aprile del 2019 [9].

Questi fattori inducono a ritenere prioritario il dovere etico dei governatori del mondo di occuparsi con attenzione delle politiche alimentari ed agricole. Autorizzare l’attuazione di logiche neoliberiste in agricoltura significa abbandonare i Paesi a dinamiche che conducono direttamente all’ecocidio e al genocidio[10].

Sotto accusa, le relazioni pericolose tra banche e commercio: in passato alcune fondamentali leggi federali negli Stati Uniti hanno promosso la separazione tra le due attività. Sono dispositivi del passato elaborati con l’obiettivo di ridurre e prevenire il rischio di monopolio nelle attività finanziarie bancarie. Il rispetto di queste leggi ha consentito lo sviluppo dello stesso sistema bancario internazionale. Ma già durante gli anni 70 alcune banche iniziarono ad esercitare pressioni sulla politica con l’obiettivo di ottenere un’espansione delle proprie attività: assicurazioni, sicurezza e quei complessi sistemi di scommessa sui derivati sono diventati nuovi campi di azione.

Ha inizio l’erosione delle limitazioni imposte dalla Glass-Steagall Act (1933), la risposta alla Grande Depressione, causa del conflitto mondiale.

Nel 1999 il Congresso attiva il Financial Modernization Act, conosciuto come Gramm_Leach_Bliley Act che autorizza esplicitamente le banche commerciali ad affiliarsi ad altri tipi di impresa finanziaria utilizzando strutture come le holding finanziarie, diventando esse stesse holding. Poco più tardi, nel 2000 il Congresso attiva anche il Commodities Futures Modernization Act che proibisce addirittura ogni tipo di interferenza o attività regolatoria da parte di autorità federali in relazione ai cosiddetti ‘swap’, contratti bilaterali in cui due parti fanno una scommessa sul valore futuro di uno strumento finanziario specifico, un tasso di interesse o un tasso di cambio. Lo smantellamento di ogni forma di controllo regolatorio ha aperto il cammino alle attività bancarie arrivate fino alle commodities, ovvero le materie prime, arrivando a svolgere attività estremamente rischiose[11].

Solo 10 anni dopo l’adozione di queste leggi, le banche più importanti esistenti al mondo hanno azionato una crisi finanziaria che ha devastato l’economia degli Stati Uniti e, con effetto domino, di tutto il mondo.

Guillaume Long, ex-ministro degli esteri dell’Ecuador, ha presieduto l’Open ended inter-governmental working group on transnational corporations and other business enterprises with respect to human rights[12], un panel internazionale intergovernativo che la funzione di negoziare una regolamentazione vincolante per le imprese multinazionali in materia di diritti umani e afferma: “Sfortunatamente oggi nel mondo gli esseri umani sono un mezzo per un fine: l’accumulazione di capitale. Dietro gli abusi statali, di frequente si nascondono gli interessi delle imprese corporative”.

Nefasto in particolare il nesso tra il rimborso del debito sovrano e gli aggiustamenti strutturali dell’agricoltura regionale imposto da FMI e BM: per i contadini si traduce in una spirale crescente di costi in un contesto di asimmetria informativa. Si distrugge in questo modo il principio stesso dell’autosostentamento alimentare. Un sistema accusato dallo stesso Stiglitz in quanto conduce sul lastrico imprese sane e interi settori industriali. 

In questo quadro speculativo, l’agricoltura offre vulnerabilità peculiari. In un contesto sempre più evidente di guerra combattuta nel campo della finanza e dell’economia globalizzata, sempre più frequentemente gli analisti accostano al tema dell’agricoltura la biowarfare, la guerra di contro insorgenza che tende all’ecocidio in relazione all’ambiente così come al genocidio in relazione ai popoli[13].

“I recenti disastri relativi alle materie prime dimostrano che i rischi associati a queste attività siano unici nel genere, per fini e per dimensioni. In particolare le catastrofi che coinvolgono le commodity ambientalmente sensibili  possono causare danni economicamente fatali che sorpasserebbero di molto il valore di mercato delle commodity  o dei capitali investiti o delle politiche assicurative  di coloro che hanno partecipato al mercato”[14].

Questa denuncia è stata sollevata da una sottocommissione del Senato degli Stati Uniti d’America.

E non è certo un caso isolato. Nell’ottobre del 1936, all’alba del secondo conflitto mondiale, l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America Franklin Delano Roosvelt apre la campagna elettorale con uno storico discorso tenuto al Madison Square Garden e afferma, tra l’altro: “Abbiamo dovuto combattere con i vecchi nemici della pace – il profitto e il monopolio finanziario, la speculazione, le spericolate operazioni bancarie, l’antagonismo di classe, lo scissionismo, il profitto di guerra. Hanno iniziato a considerare il Governo degli Stati Uniti alla stregua di una mera appendice dei propri affari personali. Sappiamo che il Governo del denaro organizzato è tanto pericoloso quanto il governo delle folle organizzate”[15].

E, dunque, è il caso di chiarire. Quando si punta l’indice contro quanto avviene tra i più incrollabili ‘esportatori di democrazia’ esistenti al mondo, si dovrebbe anche immaginare che chi manovra le briglie del denaro, conduce la sua creatura verso le più verdi praterie.

Uscendo dalla metafora con il sociologo ed economista Giovanni Arrighi: fenomeni storici, posizione geografica, condizioni geopolitiche, hanno storicamente generato i cosiddetti ‘cicli sistemici di accumulazione’. Ogni ciclo economico viene avviato da uno Stato egemone che emerge e guida economicamente gli altri Stati. L’ultimo ciclo egemonico ha assistito alla nascita di una novità sulla scena economica mondiale: le imprese multinazionali. Il ruolo centrale delle corporation in quanto ‘persona giuridica’, dunque capace di ottenere un vantaggio persino rispetto agli Stati, viene denunciato anche da Mattei, il quale afferma: “L’epoca contemporanea ha prodotto una duratura eredità che continua ad avere un tremendo impatto: la nascita e lo sviluppo delle business corporation, cui viene garantito lo status di ‘persona giuridica’ e che godono di diritti legali (…) esse si muovono liberamente attraverso tutte le giurisdizioni, allo scopo di fare affari ovunque esse trovino le migliori opportunità per massimizzare il loro valore[16].

E ora, tornando ad Arrighi, assistiamo al passaggio verso un nuovo ciclo sistemico di accumulazione e alla nuova ‘sorpresa interstiziale’, quella transizione egemonica che mostra i chiari segni della comparsa della Cina nelle vesti di economia egemone.

Un fenomeno che non è affatto estraneo alle grandi holding bancarie e finanziarie[17]. La galoppata del Celeste Impero è giunta con passo felpato, inosservata e letale. La retorica della ‘crescita attraverso l’indebitamento’ ha il pedigree di FMI e BM. Ma la Cina ha saputo riproporla con successo[18]. AIIB, Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture, viene fondata nel 2014. AIIB nasce da un fondo sovrano (Cif) con cui la Cina acquista titoli di Stato USA[19], un modo redditizio e sicuro per investire le vaste riserve di valuta estera in espansione grazie alle esportazioni. Per oltre un decennio la Cina ha utilizzato parte di queste riserve incoraggiando imprese statali a lavorare all’estero nel campo delle infrastrutture e dell’industria mineraria, principalmente[20].

Una importante opportunità anche per Goldman Sachs[21] che investe negli hedge fund asiatici[22] gestiti da Padideh Raphael. Solo due anni fa gestiva un patrimonio di 10 miliardi di dollari. Oggi quel patrimonio è salito ad altezze vertiginose: si parla di 330 miliardi, una crescita dell’80% in 5 anni con una rapida evoluzione anche nelle strategie di livello globale[23].

E tra le strategie del futuro, in un mondo in cui le popolazioni competono per la conquista di materie prime e benessere, l’agricoltura occupa un posto di rilievo[24] con partnership che vanno da Dole a Cargill ad altri marchi storici e che si aprono ai mercati asiatici offrendo know how e tecnologia.

Il potere di suggestione che offre la visione di forze contrapposte in lotta per l’egemonia è, alla fine, funzionale alla giustificazione di una guerra asimmetrica in cui vince chi, da sempre nella storia, presta giovandosi di conflitti e disordini[25].

Articolo a cura di Chiara Madaro


[1] Roberto de Vogli, ‘Goldman Sachs, la macchina delle crisi che fa il lavoro di Dio’, 14 marzo 2014, in: https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/14/goldman-sachs-la-macchina-delle-crisi-che-fa-il-lavoro-di-dio/914453/. Roberto de Vogli è Professore presso l’Università di Padova.

[2] Paolo Sellari, ‘Geopolitica, Intelligence, Alimentazione’, pg 93, Ed. Nuova Argo, 2015

[3] https://www.reuters.com/article/us-lme-warehousing/goldmans-new-money-machine-warehouses-idUSTRE76R3YZ20110729

[4] Colin Todhunter,  https://www.globalresearch.ca/approaching-development-gmo-propaganda-neoliberalism-localisation-agroecology/5660332?utm_campaign=magnet&utm_source=article_page&utm_medium=related_articles

[5] Jayati Ghosh, “Implicazioni della regolazione dei mercati dei derivati sulle materie prime negli USA e nell’Unione Europea”, in: Moneta e Credito, vol. 64 n.256 (2011), 297-318

[6] Jayati Ghosh, “Implicazioni della regolazione dei mercati dei derivati sulle materie prime negli USA e nell’Unione Europea”, in: Moneta e Credito, vol. 64 n.256 (2011), 297-318

[7] [7] Roberto de Vogli, ‘Goldman Sachs, la macchina delle crisi che fa il lavoro di Dio’, 14 marzo 2014, in: https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/14/goldman-sachs-la-macchina-delle-crisi-che-fa-il-lavoro-di-dio/914453/.

[8] Andrew Verstein, Wake Forest University School of Law “Insider Trading in Commodity Markets”, Virginia Law Review, Vol. 102, 2016; Wake Forest Univ. Legal Studies Paper No. 2568140

[9]https://www.globalresearch.ca/us-economic-terrorism-genocide-people-venezuela/5676366?fbclid=IwAR3xMHXqBMnPZMX1Be9uxchURCRVqx10yOYQ1c3fAY1SXAO8TlySvnCoihM

[10] https://www.freedompress.it/attacco-vandana-shiva-european-consumers-solidarieta-la-scienziata-svela-le-trappole-della-royalty-semi-monsanto/

[11] United States Senate PERMANENT SUBCOMMITTEE ON INVESTIGATIONS Committee on Homeland Security and Governmental Affairs Carl Levin, Chairman John McCain, Ranking Minority Member WALL STREET BANK INVOLVEMENT WITH PHYSICAL COMMODITIES MAJORITY AND MINORITY STAFF REPORT PERMANENT SUBCOMMITTEE ON INVESTIGATIONS UNITED STATES SENATE RELEASED IN CONJUNCTION WITH THE PERMANENT SUBCOMMITTEE ON INVESTIGATIONS NOVEMBER 20 AND 21, 2014 HEARING

[12] https://www.business-humanrights.org/en/binding-treaty/intergovernmental-working-group-sessions

[13] Richard A. Falk, “Environmental Warfare and ecocide facts, appraisal and proposals”, Princeton University, First Published March 1, 1973

[14] United States Senate PERMANENT SUBCOMMITTEE ON INVESTIGATIONS Committee on Homeland Security and Governmental Affairs Carl Levin, Chairman John McCain, Ranking Minority Member WALL STREET BANK INVOLVEMENT WITH PHYSICAL COMMODITIES MAJORITY AND MINORITY STAFF REPORT PERMANENT SUBCOMMITTEE ON INVESTIGATIONS UNITED STATES SENATE RELEASED IN CONJUNCTION WITH THE PERMANENT SUBCOMMITTEE ON INVESTIGATIONS NOVEMBER 20 AND 21, 2014 HEARING, pg 4

[15] https://millercenter.org/the-presidency/presidential-speeches/october-31-1936-speech-madison-square-garden

[16] Fritjof Capra, Ugo Mattei, “The ecology of law, toward a legal system in tune with nature and community”, pg 82  e 116, Berrett-Koehler Publishers, Inc, 2015

[17] https://philanthropynewsdigest.org/news/gates-foundation-explores-new-ways-of-helping-in-china

[18]

[19] https://pangea-ecosservatorio.blogspot.com/2019/08/il-paradosso-della-rana-bollita-la-cina.html

[20] https://www.nytimes.com/2015/04/06/opinion/china-steps-back.html

[21] ‘Asia’s Flourishing Hedge-Fund Industry’, 11 NOV 2019, In: https://www.goldmansachs.com/insights/pages/from_briefings_11-Nov-2019.html

[22] https://www.bloombergquint.com/markets/hedge-fund-investors-with-812-billion-see-asia-as-preferred-bet

[23] https://www.goldmansachs.com/insights/pages/from_briefings_11-Nov-2019.html

[24] https://futurefoodasia.com/

[25] Charles R. Whittlesey, ‘The banking system and war finance’, 8 febbraio 1943, https://core.ac.uk/download/pdf/6908398.pdf

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