Lettera di ALU al Commissario europeo Kyriakidou contro il Green pass

Pubblichiamo la lettera inviata oggi al Commissario europeo alla salute, Stella Kyriakidou, per contestare l’utilizzo strumentale del Green pass da parte degli Stati per costringere le popolazioni a vaccinarsi in contrasto con i Regolamenti ed i Trattati europei.

Ecc.mo Sig. Commissario Europeo alla Salute,

quale Associazione Libera-mente Umani di tutela dei diritti umani con sede in Gordola (CH), rappresentiamo doverosamente quanto segue alla Sua spett.le attenzione.

L’errata applicazione generalizzata diffusasi negli stati membri del regolamento europeo n.953 2021, denominato Green pass, sta determinando una situazione di gravissima violazione della Carta Europea dei diritti fondamentali e dello stesso regolamento per cui si chiede che la Commissione assicuri il rispetto dei trattati.

In particolare, il regolamento prevede in materia di restrizioni Covid, al 13 considerando, che: “Tali restrizioni potrebbero essere revocate in particolare per le persone vaccinate, in linea con il principio di precauzione, nella misura in cui le evidenze scientifiche sugli effetti della vaccinazione anti COVID-19 diventino disponibili in maggior misura e mostrino in maniera coerente che la vaccinazione contribuisce a interrompere la catena di trasmissione…”. Attualmente non risulta che tali evidenze scientifiche vi siano, per cui l’uso generalizzato del green pass viola il principio di precauzione di cui all’art. 191 del TFUE.

Il considerando n.36 prevede il divieto di discriminazione dei vaccinati e non vaccinati e l’obbligo di limitare la richiesta di green pass in quanto lo stesso: “…non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione o per l’utilizzo di servizi di trasporto passeggeri transfrontalieri quali linee aeree, treni, pullman, traghetti o qualsiasi altro mezzo di trasporto”.

Invece gli stati membri come l’Italia, la Francia o Cipro come ci risulta dalle e-mail che riceviamo e dagli articoli di seguito indicati

Green Pass per i locali pubblici, l’ipotesi sul tavolo del Cts (msn.com)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/13/green-pass-per-entrare-nei-locali-e-sui-mezzi-meloni-raggelante-salvini-le-va-dietro-non-scherziamo-lipotesi-piace-al-pd-m5s-frena/6260877/

Covid in Francia, Macron: «Sì al green pass e alla terza dose, non escludiamo il vaccino obbligatorio» (leggo.it)

stanno estendendo l’uso del green pass per tutti i locali pubblici e senza limiti d’indicazione tassativa per legge dei soggetti abilitati a verificare il pass con violazione dell’art.10 dello stesso regolamento e dell’art. 8 della Carta Europea dei diritti fondamentali che pure il regolamento ordina di rispettare. Infatti il 62 considerando recita: “…Il presente regolamento rispetta i diritti fondamentali e osserva i principi riconosciuti, in particolare, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea («Carta»), tra cui il diritto al rispetto della vita privata e della vita familiare, il diritto alla protezione dei dati di carattere personale, il diritto all’uguaglianza davanti alla legge e alla non discriminazione, la libertà di movimento e il diritto a un ricorso effettivo. Nell’attuazione del presente regolamento gli Stati membri devono rispettare la Carta…”.

La previsione di obbligo di tampone per i non vaccinati per potere accedere a tutti i servizi comporta costi insostenibili essendo lo stesso a carico di soggetti che devono sostenerlo e discrimina i soggetti economicamente solvibili dagli altri impedendo a chi non ha risorse economiche per pagare i tamponi, le visite ai parenti negli ospedali, negli ospizi, la vita sociale.

Tutto ciò premesso quale associazione di tutela dei diritti umani operante su scala globale e avente sede nella neutrale Svizzera

CHIEDIAMO

L’IMMEDIATO INTERVENTO DELLA COMMISSIONE AFFINCHE’ ASSICURI IL RISPETTO DEI TRATTATI UE, indicando agli Stati membri limiti chiari della possibilità di uso del Green pass, in modo che non risulti apertamente discriminatorio e di garantire il rispetto dei dati personali e della dignità umana protetta dall’art. 1 della Carta dei diritti Fondamentali.

Di seguito, si allega e-mail ricevuta da CIPRO.

Si attende cortese riscontro 

Con osservanza

Il Presidente Dott. Cesare Scolari                Il Vicepresidente Avv. Linda Corrias                 Il Consigliere Avv. Francesco Scifo

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