richiesta di sostegno dall’isola di Procida: grave discriminazione

Pubblichiamo e diffondiamo questa richiesta di aiuto che ci arriva dall’Italia, precisamente dall’isola di Procida.

Spettabile Redazione,
siamo un gruppo di persone non vaccinate residenti sull’isola di Procida, una delle tre isole del golfo di Napoli. Stando alle nuove misure restrittive annunciate dal CdM, dal 10 gennaio non potremo più salire su un traghetto/aliscafo e quindi non potremo più né entrare né uscire dall’isola. Questo perché i collegamenti via mare tra le isole e la terraferma sono configurati come trasporto pubblico locale.

Non avendo altro modo di raggiungere la terraferma, a noi isolani non vaccinati, peraltro pacifici e rispettosi delle regole, sarebbe preclusa ogni possibilità di svolgere le normali attività che un cittadino italiano svolge in terraferma (lavoro, visite mediche specialistiche, terapie oncologiche, studio, disbrigo di pratiche varie presso enti quali INPS e simili, e così via).

Il tutto anche considerando che il nostro ospedale è scarsamente attrezzato per soddisfare i bisogni di assistenza sanitaria di residenti e non. Saremmo quindi diversi non solo dalle persone vaccinate ma anche da quelle non vaccinate che risiedono in terraferma, con ancor più evidente discriminazione.
Vi preghiamo dunque di dare risonanza alla questione.
Grazie e buon lavoro.
Margherita Furlan e La Casa Del Sole TV

Un pensiero riguardo “richiesta di sostegno dall’isola di Procida: grave discriminazione

  1. Gent.mo Avvocato Scifo, grazie per l’informazione e gli articoli che mi invia, tra l’altro molto graditi. Ho letto l’appello degli abitanti di Procida, e faccio presente che il problema è di tutte le isole. Sul Continente gli spostamenti, da una regione ad un’altra, prevedono la scelta del mezzo di locomozione. Per cui, se non sono vaccinata, mi muovo con auto propria, bypassando il trasporto pubblico. Se devo invece raggiungere il continente e viceversa, posso solo imbarcarmi su una nave o salire su un aereo (mezzi pubblici) perché ponti stradali di collegamento con la terraferma (diciamo così) non ce ne sono. Io stessa ho previsto per Marzo/Aprile il mio trasloco da Roma (domicilio) alla Sardegna (residenza), e nessuno me lo dovra’ impedire! Credo, che occorra agire con RICORSI INCISIVI PER COMBATTERE TUTTO QUESTO. Basterebbe ripristinare, almeno per gli isolani, la possibilità di fare un tampone per ottenere il green pass. Perciò colgo l’occasione, e le chiedo cortesemente aiuto, riguardo al mio trasferimento. Esistono ancora i 5 diritti: residenza, domicilio, lavoro, salute, e urgenze varie? Altrimenti cosa dovrò fare?

    Ringrazio e saluto Marzia MC Chiocchi Cell. 3347932957

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