Eventi di Geopolitica in corso, per un’ipotesi chiara: oggi non c’é nulla di più politico del cervello

“Non c’è nulla di più politico del cervello oggi…” così si esprime la dott.ssa Julie Bicocchi nella sua Lectio magistralis, recentissimamente  avvenuta a Lucca, anche sotto gli auspici di ALU e che si può vedere integralmente in questo collegamento:

2022-05-06 – Conosci i tuoi Neurodiritti..?, con la sociologa Julie Bicocchi – YouTube

In una carrellata di dettagliate diapositive, la sociologa ci parla della tutela della funzione cerebrale e della sua incedibilità, attraverso una serie di dotte citazioni che illustrano i passaggi storicamente avvenuti, nel tentativo di controllare il cervello umano, da parte degli scienziati ma utilizzati sempre degli Stati per fini militari, scientifici, di controllo sociale o di polizia.

Ecco allora delinearsi con chiarezza i concetti di credito sociale, l’attacco costante all’incolumità fisica e psichica delle persone, la cui mente viene ripetutamente violata dalle agenzie d’intelligence senza il consenso informato delle cavie e sempre senza mai chiedere il permesso alla popolazione, come il caso del programma Defense Advanced Research Projects Agency – DARPA https://www.darpa.mil/

poi diventato l’attuale Facebook https://it-it.facebook.com/DARPA

o del famigerato  Progetto MKULTRA – Wikipedia della CIA.

Julie ci delinea i tentativi di inserirsi nella mente umana, partendo dal 1700, con la nascita della Frenologia come studio del cervello e poi d’indagine sulla mente umana, attraverso il metodo d’impregnazione per visualizzare i neuroni, inventato da Golgi nel 1873 o la descrizione degli impulsi elettrici studiati da R. Canton, provenienti dai cervelli di animali e osservati con il galvanometro.

Oppure l’invenzione del test per il Q.I. di Alfred Binet nel 1905, studiata per vedere i bambini bisognosi di sostegno ma deviata dalle istituzioni ad uso discriminatorio fino ad arrivare a proposte di sterilizzazione dei deboli di mente individuati con il metodo dei Test Q.I.

La strada prosegue con Larson J.A., inventore del poligrafo, verso la via oscura dei decodificatori mentali con la elettroencelofalografia di H. Berger, con la possibilità di resettare il cervello come un computer, conservando solo i retro ricordi, in una sorta di Back up ante litteram.

Nel successivo conio del termine di A.I. artificial intelligence nel 1955, fino all’annuncio del CERN di Ginevra della creazione del world wide web ed oltre, attraverso le interfacce cerebrali tra esseri senzienti e macchine elettroniche: Brain Computer interface o la Brain to Brain comunication, comunicazione tra cervello e cervello.

Ma l’avvincente lectio magistralis si snoda attraverso il concetto di stereotipo implicito che si pone quale elemento evidente di possibile condizionamento indotto macchina all’uomo o i tentativi, purtroppo riusciti, di cancellare i ricordi con il laser ottico, per finire con la descrizione del funzionamento degli algoritmi e del loro ingresso a gamba tesa nella programmazione neurolinguistica (PNL) delle masse e dei singoli: prima, attraverso i social e i mass media ma poi, successivamente, direttamente nel cervello suscitando emozioni, desideri, decisioni e azioni umane dall’esterno, tramite l’elettronica o le onde radio. In questa spettacolare e documentata esposizione non può dimenticarsi di citare e vedere il video riportato di Claus Schwab del World economic forum del 2017, dove lo stesso afferma che il deus ex machina del grande reset prevede che tutti avremo, a breve, inserito nel cervello un ricevitore/trasmettitore, per la comunicazione da cervello a cervello e quella uomo macchina che consentirà di sapere all’interlocutore che ci ha già tracciato l’intera esistenza fisica anche cosa pensiamo e vogliamo, con una definitiva perdita della nostra libertà persino di pensare. Un video che non può perdersi a fronte del nuovo assalto che verrà questo inverno dalla introduzione, al posto del famigerato green pass, del portafoglio digitale e dall’uso dei software predittivi in corso.

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